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La violenza sulle donne

“In 10 giorni 7 donne uccise. La strage rosa non finisce”. Così titolava, su quattro colonne in testa di pagina, il quotidiano Avvenire in data 16 settembre ultimo scorso.

Mentre gli altri delitti in generale e gli stessi omicidi in particolare stanno diminuendo in modo significativo è più ridotta la diminuzione dei femminicidi. Il che vuol dire che comunque qualcosa si può fare ed in modo efficace per fermare la strage al femminile ma che la strada da percorrere è ancora lunga.

Bisogna considerare che un numero rilevante di eventi mortali si registra ad opera del partner maschile, dunque in ambito familiare o comunque conviviale. Insomma è nella relazione coniugale ed affettiva che va individuata l’origine di tante tragedie. In effetti è proprio in questo ambito che va cercata la spiegazione di quanto avviene. E va fatto al più presto, immaginando anche gli interventi più opportuni, appunto perché l’uccisione del coniuge o convivente donna è il fenomeno che tende maggiormente a persistere, a non fare segnare numeri in regressione.
Al momento il tasso in calo sfiora sì e no appena l’1%. Ciò significa che è qui che occorre una presa di posizione decisa e tempestiva.
Fra l’altro, è appunto in quest’ottica di presa in carico di un problema sociale molto evidente che la Fondazione Ozanam-San Vincenzo de’ Paoli ha organizzato e pubblicato una serie di studi scientifici in materia, per capire e far capire dove siano i punti nevralgici della questione in modo da operare opportunamente per un’inversione di tendenza, che si è sa possibile in altre contingenze ma non nello specifico della violenza sulle donne e quelle della propria casa soprattutto.

In vista di tutto ciò, in collaborazione con l’Università Roma Tre, è stata organizzata la presentazione del volume Violenza sulle donne. Antichi pregiudizi e moderni mutamenti di identità, ruoli e asimmetrie di potere, curato da Maria Rosa Ardizzone, Giuseppe Chinnici e Maria Francesca Francesconi e pubblicato da Studium, Roma.

Interverranno Monsignor Marcelo Sánchez Sorondo, Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, Massimiliano Fiorucci, Direttore del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre, Giuseppe Chinnici, Presidente della Fondazione Ozanam-San Vincenzo de’ Paoli, Valeria Valente, Presidente della Commissione femminicidio del Senato, Sandra Chistolini, docente di Pedagogia all’Università Roma Tre, Cecilia Costa, docente di Sociologia all’Università Roma Tre, Juri Morico, Segretario Generale di Opes, Roberto Cipriani, emerito di Sociologia dell’Università Roma Tre e Maria Rosa Ardizzone, docente di Pedagogia e curatrice del volume.

“Col coltello o con la pistola. In strada o in casa, magari arrampicandosi dal balcone. Denunciati, diffidati, oppure conosciuti da pochi giorni, estranei. Gli uomini continuano a uccidere le donne. E non può essere accettato, non può diventare abitudine raccontare di madri strappate ai propri figli, di figlie strappate ai padri, di sorelle e maestre e operaie e anziane in pensione”

(Viviana Daloiso, in Avvenire, 16 settembre 2021, pagina 15).